All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, l'Unione Sovietica firmò un patto di non aggressione con la Germania nazista.
Fu solo dopo la rottura di quell’accordo, con l’invasione tedesca del 1941, che l’URSS entrò in guerra.
Combatté sul fronte orientale fino alla vittoria finale, al fianco degli Alleati, al prezzo di milioni di morti e sofferenze incalcolabili.
Il 9 maggio 1945 fu firmato l’armistizio che pose fine a quella immane tragedia.
Una dissidente russa rifugiata in Italia ci racconta quale sarebbe il vero significato della Parata della Vittoria con cui ogni anno, in Russia, si ricorda quella storica data.
E cosa, invece, si prepara a mettere in scena tra qualche giorno il regime di Putin.
IL VERO 9 MAGGIO
Di: @daria_sev
Tra pochi giorni in Russia si terrà la cosiddetta “Parata della Vittoria” – che non ha nulla a che vedere con la vera Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, né con l’enorme sacrificio dei cittadini sovietici. Sarà piuttosto una parata del cosiddetto “pobedobesie”, un fanatismo della vittoria deformato. Sarà una parata del delirio patriottico, una profanazione della memoria.
Lo so perché il mio bisnonno è morto in quella guerra. È morto per difendere la sua terra, per fermare il male. È morto perché il mondo potesse avere pace. E oggi… oggi la sua memoria viene calpestata da chi usa quella guerra per giustificare un’altra.
Per i veri veterani — quelli che hanno attraversato quell’orrore con le proprie gambe o senza più arti — il 9 maggio non è mai stato un giorno di festa. Per loro era un giorno di lutto e raccoglimento. Un giorno per dire “mai più”. Questa non è una parata della memoria — è una sfilata di cinismo, di menzogna e di profanazione.
Ma Putin e la sua banda di criminali hanno trasformato questo giorno in uno slogan osceno: “Possiamo ripetere”. È stato uno dei segnali più sinistri della tragedia che oggi sta travolgendo la Russia. Hanno osato infangare quell’impresa storica con una guerra di aggressione, sporca, codarda, in Ucraina.
Quest’anno sulla Piazza Rossa sfileranno non i veterani della Seconda Guerra Mondiale, ma quelli della “operazione speciale” — ex detenuti, assassini, stupratori, liberati per uccidere ancora.
È questo che chiamate “vittoria”? È questo che volete mostrare al mondo?
I veri veterani non ci saranno. Primo, perché quasi non ne sono rimasti. Secondo, perché il potere che ama vantarsi del loro eroismo li ha dimenticati da tempo. Chiediamolo a qualsiasi assistente vocale, anche a @grok : a quanto ammonta la pensione media di un veterano della Grande Guerra Patriottica in Russia? Vi sembra un modo degno di onorarli?
Nella foto — il celebre disegno di Gennadij Dobrov: “Guardate dove porta la guerra”. Questo è il motivo per cui chi ha vissuto la guerra non ha mai desiderato riviverla. “Purché non ci sia più guerra” — era questo il loro vero motto.
Quel disegno ritrae uno dei tanti veterani mutilati. Dopo la guerra, Stalin li fece deportare sul Valdai, perché “non deturpassero l’immagine felice delle città sovietiche con il loro aspetto”. Lì furono abbandonati a morire nell’indifferenza generale.
Con Putin il 9 maggio la Russia non celebra la memoria. La Russia celebra la guerra. E questo fa male. Fa male nel profondo.